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Diritti a Orvieto: bagno di folla per il film “Sulla mia pelle” vincitore del premio Antigone

Il bilancio del film festival internazionale andato in scena dal 1 al 4 novembre, ecco chi ha vinto

È tempo di bilanci. La terza edizione del Festival dei Diritti si è appena conclusa ma già arrivano le prime note positive per un appuntamento che è riuscito a parlare alle coscienze attraverso il cinema, mostre d’arte, presentazione di libri, convegni, concerti e spettacoli teatrali.

Cinque giorni intensi e ricchissimi di eventi, 100 quelli nel calendario del Festival che si è concluso con il bagno di folla per la proiezione del Film “Sulla mia Pelle” – vincitore del Premio Antigone – di Alessio Cremonini.

Ilaria Cucchi, presente a Orvieto nella giornata di apertura del Festival, è stata testimone dell’assegnazione del premio, ricevendo contestualmente da Antigone – dalle mani dell’avvocato Paola Bevere, presidente di Antigone Lazio – una pergamena di ringraziamento “per il coraggio e la determinazione con cui ha portato avanti una battaglia che tutela ciascuno di noi”.

Il resoconto del festival

Diritti a Orvieto è stato promosso, organizzato e comunicato da due realtà che, nel cinema in generale e nel documentario sociale in particolare, trovano la loro ragione: Teatri di Nina e Own Air, con il patrocinio della Regione Umbria, con il contributo e la collaborazione del Comune di Orvieto, della Fondazione TeMa e dell’Associazione Antigone.

Tante le novità che hanno animato la terza edizione del festival: dai workshop dedicata ai temi fondamentali per la realizzazione di un film o documentario, tenuti da tre esperti di livello internazionale, al dopo-Festival, momento conclusivo di ogni giornata insieme ai registi.

Non solo film in concorso a Orvieto ma anche tante proiezioni speciali quest’anno. Si è partiti con “Tilla4marathon” progetto di beneficenza a sostegno dei bambini in Uganda mediante lo sport e con “Sembra mio figlio” di Costanza Quatriglio presentati durante l’inaugurazione del Festival.

Grande partecipazione per la presentazione del libro di Federica Angeli “A mano disarmata” con la giornalista di Repubblica che dal 2013 vive sotto scorta in seguito alle minacce ricevute dopo la sua inchiesta sulla criminalità organizzata a Ostia.

Hanno fatto il pieno anche lo spettacolo Missalaika, opera-concerto, quasi rock, scritta e interpretata da Arturo Annecchino con la Synphònia Band, con la special guest Ivanka Mazurkijević. E poi ancora “Acqua di Colonia prima parte: Zibaldino Africano”, spettacolo teatrale sull’Italia colonialista di Elvira Frosini e Daniele Timpano e il “Don Chisciotte Visionario” un progetto di Condominio Belluca.

Di premi e vincitori

Sabato sera in un Cinema Corso affollato si è svolta la cerimonia di premiazione dei documentati vincitori, scelti dalle due giurie composte da Wilma Labate, Nicolò Fabi, Concita De Gregorio, Federico Ruffo e Claudio Falconi per i lungometraggi e da Vincenzo Madaro, Teresa Paoli, Samad Zarmandili, Emanuele Nespeca e Louis Siciliano per i corti.

Nelle motivazioni per i lungometraggi: Il documentario vincitore “Alla salute” di Brunella Filì “racconta un viaggio, personale e universale, nell’esperienza profonda della malattia. Con un linguaggio ironico, sempre lieve e a tratti crudele, mette in scena un sud del mondo, in cui l’apertura e la comunità sono parte integrante della cura. Utilizzando un grammatica di ripresa social, capovolgendo l’estetica del selfie in modo puntuale e sensibile, raccontano Il cancro, un tabù che ciascuno di noi conosce, e che continua a suscitare paura, pudore e vergogna”.

Menzione speciale giornalistica va “My war” DI Julien Fréchette, “opera che documenta in maniera pulita un fenomeno complesso e sconosciuto a larga parte del grande pubblico. Seguendo la vita di persone che si arruolano e combattono come volontari una guerra lontana, restituisce allo spettatore il bisogno attualissimo di aderire ad una causa, esorcizzando un vuoto generazionale esistenziale e sociale, in un tempo in cui, la ferocia e la violenza sono la norma”.

All’unanimità Nino Monteleone vince il premio come migliore attore protagonista in “Be kind”, con l’augurio che sia il suo esordio per la sua carriera da regista.

Il premio come miglior cortometraggio è per “Breathing” di Farshid Ayoobinejad: “per l’incisività e la poesia nel trattare una tematica universale come quella del lavoro sommerso attraverso la riuscita alchimia tra immagini, suoni e una drammaturgia rigorosa”.

La menzione speciale per il messaggio di profonda umanità e positività che scaturisce da questa storia è per “Anniversary” di Angelica Germana Bozza. Un grazie a questo trio di personaggi, per la tragica ironia con cui cercano di tenere vivo il sogno del cinema: Alessio Giustini Silvano Carpinelli e Federico Sangiusti del film Sinno’ me moro.

“The March of Hope” vince il premio Giammanco del Centro Studi Americanistici “Circolo Amerindiano” onlus.

Ai vincitori sono andate opere realizzate dagli artisti Carlo Rocchi Bilancini, Luigi Caflisch e Michele Ciribifera. 

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